Archivio articoli

News CCNL

30.10.2017 14:57

E’ stata fissata per il giorno 8 novembre 2017 ore 9.30 presso l’ARAN una riunione per la prosecuzione delle trattative per il rinnovo contrattuale per il Comparto Funzioni Centrali triennio 2016-2018.

Ormai è un dato di fatto!!!

27.10.2017 10:12

Ormai è un dato di fatto!!!

Roma, 27 ottobre 2017

…ormai è un dato di fatto… le carriere dei Lavoratori Pubblici vengono imposte dalle decisioni della Politica.

Politica che, a quanto pare, non si fa problemi a nominare Ministri senza la laurea. (Sic)

Se prima il Sindacato poteva incidere sui Contratti, ora, affinché i Lavoratori vengano tutelati, bisogna cercare il consenso dei Gruppi Parlamentari per intervenire sulla Legge e farla modificare.

La situazione futura che si prospetta in questo Ente, per i Lavoratori inquadrati nelle Aree A e B, non è affatto positiva, soprattutto per chi non è in possesso dei titoli di studio.

Il Presidente Boeri ha scelto di bandire un concorso esterno per assumere in Inps nuove figure inquadrate in Area C. Il Movimento Nazionale dei Lavoratori delle Aree A e B Inps su questo tema non ha nulla da dire.

Sapendo che nei prossimi 4 anni andranno in pensione 6000 colleghi, siamo d’accordo con l’apertura del turn over, ma la cosa che ci lascia sconcertati sono le scelte dei vertici e il loro totale disinteresse nei confronti del disagio che i Lavoratori inquadrati nelle Aree A e B sono costretti a subire in questo Istituto.

Con le nuove assunzioni dall’esterno ci sarà l’opportunità per i lavoratori interni di fare passaggi verticali (passaggi da un area all’altra), possibilità però che avranno solo chi ha i titoli di studio richiesti per il concorso esterno a C1.


In Area A - Questa scelta precluderà la possibilità a tutti i Lavoratori inquadrati  in Area A,  in possesso del diploma, (titolo richiesto per l’Area B) di partecipare ad un eventuale concorso interno per passare in Area B, poiché non verrà bandito.


In Area B - potranno partecipare al concorso interno per C1 tutti i lavoratori B in possesso della Laurea triennale, per via dell’accordo interno preso tra alcuni sindacati e l’Amm.ne.


Per tutti gli altri Lavoratori, a parer nostro, questa Amministrazione non ha e non avrà alcuna considerazione…

Purtroppo la situazione è questa… ad oggi il CCNL prevede 3 Aree distinte, A B C, ma ci si ostina a considerare solo l’Area C.

Tant’è vero che i Lavoratori senza titoli di studio, che attualmente sono inquadrati in Area C, non hanno nessun vincolo quindi possono fare passaggi e accedere alle posizioni di responsabilità senza problemi.

Visto i vincoli della Legge sui titoli di studio, pretendiamo che tutti i Sindacati possano incidere sui Contratti Integrativi per assicurare che

nel caso in cui nel CCNL vengano previsti maggiori livelli, chiediamo di bandire continui passaggi riservati solo ai Lavoratori inquadrati nelle Aree A e B e soprattutto prevedere delle indennità specifiche legate alle mansioni superiori.

 

Il Movimento Nazionale dei Lavoratori delle Aree A e B Inps

CONCORSI INPS NELL’ERA BOERI E LE POLITICHE DEL PERSONALE ALL’INPS

25.09.2017 15:04

CONCORSI INPS NELL’ERA BOERI

E LE

POLITICHE DEL PERSONALE ALL’INPS

 

 

Reso noto dal Presidente dell’INPS Proff. Tito Boeri, in occasione della relazione annuale presso la Camera dei Deputati, l’Istituto di previdenza si accinge a bandire un concorso per laureati (area C).

Ma, come dallo stesso ampiamente illustrato, per partecipare al concorso, si dovrà essere in possesso ti titoli specifici:

Laurea magistrale in Economia, Ingegneria Gestionale e Giurisprudenza. Sarà data preferenza ai candidati che hanno conseguito un dottorato di ricerca e che conoscono bene la lingua inglese.


Questo recruiting di personale consentirà di garantire il turn over del personale e, dunque, di coprire i posti di lavoro INPS che saranno lasciati vacanti dai lavoratori che andranno e, sono già andati in pensione


Il personale reclutato dovrà rinforzare le sedi territoriali e fronteggiare l’aumento delle prestazioni e servizi affidati all’INPS, tra cui la gestione dell’incentivo all’assunzione di disabili e del part time agevolato per i dipendenti del settore privato, i nuovi incentivi per l’assunzione dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, il Bonus bebè, l’Ape sociale e volontaria, ecc. ecc.., quindi, parlerà fluentemente in inglese.


Se tutto ciò, come sembra, sarà adottato anche per i posti riservati al PERSONALE INPS, sarà un vero colpo basso ai dipendenti.


Dipendenti di area A, in possesso di laurea: non possono partecipare ai posti riservati agli interni;


Dipendenti di area B, in possesso di laurea triennale (come previsto dalla legge), non potranno partecipare ai posti riservati agli interni.


E’ ora che un’Amministrazione seria e qualificata riprenda ad attuare politiche per il personale di valorizzazione e crescita professionale.

Noi del Movimento A e B invitiamo tutti i colleghi a far sentire le proprie ragioni affinché ci sia restituita la dignità.

Rinnovo CCNL - tutto tace.......

06.09.2017 15:11

Rinnovo contratti Pa...

28.06.2017 08:30

Rinnovo contratti Pa, al via tavolo Governo-sindacati. Madia: chiudere entro ottobre

27 giugno 2017 - articolo Il sole 24

Prima riunione, dopo uno stop durato otto anni, del tavolo Governo-sindacati per la messa a punto dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego, convocato oggi a Roma presso l’Aran, l'Agenzia per la Rappresentanza negoziale delle Pa che segue il dossier per conto di palazzo Chigi. Via Facebook, dalla ministra Marianna Madia che ha “firmato” l'atto di indirizzo per il rinnovo dei contratti Pa 2016-2018 arriva l’auspicio di un confronto rapido, da concludere «entro i primi giorni di ottobre». Tre mesi quindi per portare a compimento i negoziati. Per Madia «siamo all'ultimo miglio di un percorso avviato nei mille giorni del Governo Renzi». Il rinnovo, spiega, «non ha solo un valore economico, che pure conta» ma «è anche un pezzo di un mosaico più grande: la riforma della Pa, che ora ha concluso la sua fase normativa».

Sindacati compatti: «Tempi stretti» per le trattative
L'ottimismo prevale anche sul fronte sindacale. Per il segretario generale Uil, Carmelo Barbagallo, l'auspicio è di «arrivare rapidamente ai nuovi contratti», così come ka segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan, che si augura «tempi più stretti possibili» in modo da «dare una risposta efficace» ai «circa 3,3 milioni di lavoratori aspettano il rinnovo del contratto». Da tempo, sottolinea, «continuiamo a dire che la contrattazione è lo strumento principe. Questo significa assicurare qualità dei servizi e dare risposte anche ai bisogni dei lavoratori». Spera in tempi stretti anche la leader Cgil, Susanna Camusso, che chiede anche al Governo di «confermare l'esistenza delle risorse che oggi per una parte non sono ancora presenti». Per la Cgil si tratta infatti di stabilizzare l'accordo sul rinnovo del 30 novembre 2016 e quanto previsto dal Def, «nella consapevolezza che gli 85 euro andranno sui trattamenti fondamentali, e che le nostre controparti condividano un sistema di relazioni sindacali che ridia piena titolarità alla contrattazione».

Confronto sulle regole in attesa delle risorse
In attesa che la legge di bilancio stanzi l'ultima tranche di risorse necessarie a finanziare il rinnovo (stimate in circa 1,2-1,3 miliardi di euro) il confronto delle prossime settimane si concentrerà sulle regole. E tra i primi punti in agenda ci sono le assenze per malattia: tra le ipotesi allo studio, la possibilità di spacchettare la malattia in ore per le visite specialistiche. Il cantiere del nuovo contratto toccherà anche il capitolo dei permessi, rendendoli più flessibili così da venire incontro alle esigenze di Pa e personale. Per coniugare flessibilità e lotta agli abusi si pensa ad esempio alla programmazione delle assenze dovute alla legge 104. Il contratto dovrebbe anche prevedere un sistema di incentivi e penalizzazioni per evitare alti tassi di assenza. Una novità importante riguarda le modalità del confronto: la trattativa si dividerà infatti su 4 tavoli (centrale, locale, sanità e istruzione), semplificando il lavoro rispetto agli 11 settori del passato.

Aran: prioritario legare salario accessorio a obiettivi
Le priorità del confronto con i sindacati - dalla produttività alle sanzioni disciplinari, passando per un nuovo modello dei relazioni sindacali - sono state ribadite anche in una nota diffusa dall'Aran al termine della prima riunione. Per il presidente dell'Agenzia, Sergio Gasparrini, i tavoli avviati oggi dovranno «interpretare la domanda di innovazione della Pa, riuscendo a legare il più possibile quote di salario accessorio ad obiettivi di organizzazione che siano individuabili e riconoscibili come “miglioramenti concreti”». Progressi sono attesi anche sui fronti welfare contrattuale e previdenza complementare, «valorizzando il percorso già fatto nella costituzione dei fondi pensione e le esperienze di welfare contrattuali già sperimentate con successo in alcuni settori». La sfida, conclude Gasparrini, è di trovare «soluzioni innovative che, pur scontando i vincoli in termini di risorse utilizzabili, diano risposte» ai «problemi concreti di assistenza e previdenza che interessano anche il mondo del lavoro pubblico».

 

Parte la stagione contrattuale 2016-2018 dopo 8 anni di blocco...

21.06.2017 15:06

Pubblicato il: 20/06/2017 15:36

Parte la stagione contrattuale per gli statali.

Il 27 giugno, secondo quanto apprende l'Adnkronos, i sindacati sono convocati all'Aran per l'avvio delle trattative per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, parte così la stagione contrattuale 2016-2018 dopo 8 anni di blocco.

Una convocazione attesa e preannunciata dal ministro della Funzione pubblica Marianna Madia la settimana scorsa, quando aveva detto di aver invitato il presidente dell'Aran Sergio Gasparrini a convocare le parti e iniziare formalmente la sessione dei contratti entro giugno.

Le premesse infatti sono state poste con l'invio dell'atto di indirizzo generale da parte del ministro e il successivo incontro con i comitati di settore all'Aran (Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) sul testo che ha avuto esito positivo. Gli stessi comitati di settore, ovvero gli organismi collegiali costituiti per rappresentare categorie omogenee di amministrazioni, comunque, dovranno integrare l'atto di indirizzo rispetto ai loro comparti, oggi ridotti a quattro da undici: Funzioni centrali, Funzioni locali, Sanità, Istruzione e ricerca.

I rinnovi contrattuali, che prevedono un aumento medio mensile di 85 euro, riguarderanno una platea di oltre 3,3 milioni di dipendenti pubblici. Un numero che non è esaustivo però dell'universo pubblico impiego che conta anche circa mezzo milione di precari tra 173 mila non dipendenti (tra lavoratori atipici, collaboratori e lavoratori temporanei) e quasi 294 mila occupati a tempo determinato, in base ai primi dati del censimento delle istituzioni pubbliche dell'Istat.

 

news contratti

19.05.2017 16:06
19 maggio 2017
ROMA - Più spazio per assumere precari. Regole più chiare per i licenziamenti. Periodo-ponte per le visite fiscali: passano dalle Asl all’Inps, con orari identici ai lavoratori privati, ma dal primo settembre. Il Testo unico del pubblico impiego e quello sui premi di produttività, ultimi due decreti attuativI della riforma Madia, sono legge. Il via libera definitivo è arrivato oggi dal Consiglio dei ministri. Testi cruciali, la cui approvazione sblocca anche il rinnovo del contratto degli statali, fermo da otto anni. Ecco le principali novità, rispetto al testo di febbraio.
 
Precari storici. Più chance di stabilizzazione per i precari storici. Saranno assunti nel 2018-2020 quanti hanno lavorato almeno tre anni degli ultimi otto anche in più di un’amministrazione. Il requisito dei tre anni potrà essere maturato non più entro la data di pubblicazione del decreto (cioè 28 agosto 2015), ma entro il 31 dicembre 2017. L’assunzione sarà diretta per chi ha già superato un concorso e possibile anche in amministrazioni diverse da quelle di appartenenza. Gli altri dovranno partecipare ai bandi, potendo però contare su una riserva della metà dei posti messi a concorso. "Superiamo il precariato e il cattivo reclutamento ereditato", ribadisce il ministro Madia. Ora "abbiamo bisogno di riaprire le assunzioni nel pubblico impiego, far entrare i giovani ma non di qualunque professionalità, di quelle che servono, per far arrivare servizi ai cittadini".
 
Licenziamenti. Lo statale "bocciato" per tre anni di fila - e non in uno solo - sarà licenziato. Il codice disciplinare amplia le casistiche di licenziamento da sei a dieci. Accanto ai furbetti del cartellino, alle assenze ingiustificate e alle false dichiarazioni per ottenere posti e promozioni, le nuove regole impongono il cartellino rosso anche per chi viola in modo grave e reiterato i codici di comportamento oppure per scarso rendimento. E incassa "costanti valutazioni negative". "Dal monitoraggio del ministero abbiamo la prova concreta dell'efficacia delle sanzioni" per i furbetti, ovvero il licenziamento lampo, rivendica il ministro Madia. "Non solo spot, funzionano. E i vizi formali non le annullano".

Produttività. Abolite definitivamente le tre fasce fissate dalla legge Brunetta, ma mai applicate e che avrebbero azzerato i premi al 25% del personale. I nuovi criteri prevedono la "valutazione della performance" dell'intero ufficio, quindi non individuale, in termini di servizi resi. Spetterà alla contrattazione decentrata declinarla, fissando parametri e obiettivi. "La valutazione serve ed è fondamentale: per questo superiamo i premi a pioggia e obblighiamo alla differenziazione, in una logica non punitiva ma di potenziamento dei servizi ai cittadini", spiega ancora Madia.

Rinnovo
contratto.
"Ora abbiamo le carte in regola da punto di vista normativo" per "riaprire la stagione contrattuale", annuncia infine il ministro.  "I due decreti approvati mi consentiranno di dare la direttiva all'Aran". 

Risposta al comunicato della Usb di Vicenza..

19.05.2017 12:24

Risposta al Comunicato Usb del 16.05.2017

Roma, 19 maggio 2017


Perché si è scelto di sostenere le proposte che abbiamo condiviso nel comunicato “Contratto ci siamo…”  Facciamo chiarezza…


Partiamo dal Decreto Brunetta… una Legge che se non viene modificata… deve essere rispettata… 


In base al combinato disposto dell’art. 24 del d.lgs. n. 150/2009 e dell’art. 52 del TU n. 165/2001 come modificato dal d.lgs. n. 150/2009, è possibile individuare, in via preliminare, i seguenti vincoli imposti dal legislatore in materia di progressioni di carriera:


1)  l’obbligatorietà del concorso pubblico;                                                                                                                                                                                                                   2)  la possibilità della riserva per gli interni non superiore al 50% dei posti messi a concorso;

3)  il possesso anche da parte del personale interno del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno.


È quindi evidente che, in base a tale intervento legislativo, le progressioni verticali dovranno svolgersi secondo le regole del concorso pubblico ed il dipendente potrà parteciparvi solo se in possesso del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno.


Tale evenienza suggerisce di porre l’attenzione sull’effetto di radicale superamento delle regole sino ad oggi applicate in materia di progressioni interne, in quanto le nuove norme di legge non consentono di continuare ad applicare la regola contrattuale che fino ad oggi ha consentito di sostituire il possesso del titolo di studio richiesto dall’esterno, con il possesso del titolo di studio, immediatamente inferiore, accompagnato da un’anzianità quinquennale o triennale.


In altri termini, con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni che hanno emendato non basta dire “vogliamo l’Area unica”!! Un sindacato serio deve dare delle soluzioni o proposte normative adeguate, per far sì che le cose cambino veramente.


Ad oggi, non ci risultano modifiche che andranno a rivedere l’art. 62 del d.lgs. n. 150/2009 che ha modificato l’art. 52 del TU del pubblico impiego n. 165/2001, come sotto riportato, pertanto vogliamo ricordare alla delegata USB della Sede di Vicenza e al Coordinamento Nazionale USB, che ne condivide il contenuto, che il Movimento Nazionale dei Lavoratori delle Aree A e B Inps non accetta che si divulghino percorsi o proposte fuorvianti che vanno a mancare di rispetto ai Lavoratori.


Ricordiamo che il Movimento è sostenuto da migliaia di Lavoratori, ci sono colleghi non iscritti e colleghi iscritti in tutte le OO.SS. e quando diciamo tutte intendiamo anche quelli della USB!

________________________________________________________________________________________________________________________

Disposizioni introdotte con la riforma in materia di progressioni verticali:                                                                                                                       

•  l’art. 24 del d.lgs. n. 150/2009 ha previsto che «le amministrazioni pubbliche, a decorrere dal 1° gennaio 2010, coprono i posti disponibili nella dotazione organica attraverso concorsi pubblici» destinando, per la progressione di carriera, una «riserva non superiore al cinquanta per cento dei posti a favore del personale interno, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di assunzioni» ossia l. n. 449/1997, d.lgs. n. 165/2001 e altre norme in materia di assunzioni contenute nelle Leggi Finanziarie ed in altre leggi speciali;                                                                                     

•  l’art. 62 del d.lgs. n. 150/2009 ha modificato l’art. 52 del TU del pubblico impiego n. 165/2001 il cui testo novellato prevede che «Le progressioni fra le aree avvengono tramite concorso pubblico, ferma restando la possibilità per l’amministrazione di destinare al personale interno, in possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso dall’esterno, una riserva di posti comunque non superiore al 50 per cento di quelli messi a concorso»;         

•  l’art. 31 del d.lgs. n. 150/2009, dopo aver sancito al comma 1 il principio secondo cui «gli enti locali adeguano i propri ordinamenti ai principi contenuti […] [nell’articolo] 24, commi 1 e 2», al comma 4 dispone che «Nelle more dell’adeguamento di cui al comma 1, da attuarsi entro il 31 dicembre 2010, negli ordinamenti delle regioni e degli enti locali si applicano le disposizioni vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto».

 

La domanda che ci poniamo è la seguente:

può essere che una Sigla Sindacale continui a proporre “l’Area unica” anche in presenza di una Legge così evidente?


Siamo obiettivi!!! E’ giusto ricordare che prima della Legge Brunetta il Movimento A e B ha più volte sostenuto l’Area unica scendendo in Piazza con la USB perché ciò era possibile, ora che ci sono dei vincoli di Legge da rispettare abbiamo il dovere di trovare soluzioni alternative per portare a casa risultati immediati.


Il Movimento ha provato a contattare gruppi politici per condividere con loro la possibilità di far modificare il Decreto… ma al momento non c’è volontà!


Il Movimento si è attivato per chiedere alle OO.SS., visto l’imminente rinnovo del CCNL che si dovrà sottoscrivere da qui a poco, quale potessero essere le proposte per i Lavoratori inquadrati nelle Aree A e B, consapevoli che i vincoli della Legge Brunetta andavano inevitabilmente ad impattare sul contratto.


La piattaforma esposta al Movimento da alcune OO.SS. è risultata alternativa e molto convincente, perché andava a superare i vincoli dei titoli di studio e permetteva di avere risultati immediati come aumento di retribuzione.


Il Movimento ha condiviso la proposta soprattutto con i colleghi inquadrati da anni in B3 non laureati, colleghi consapevoli che, con le norme attuali, dovranno andare in pensione con la stessa retribuzione. Con l’aumento dei livelli B4-B5-B6… si ha la possibilità di aumentare la retribuzione ed equipararla ai primi livelli della fascia C e, non meno importante, i livelli verranno messi al bando con la contrattazione interna (CCNI).

Qual è l’alternativa?


Rinnovare il CCNL lasciando tutto com’è? con le 3 Aree e i stessi livelli per poi bloccare i Lavoratori che non hanno i titoli di studio in A3 e B3 fino alla pensione? Sperando che un giorno arrivi un gruppo Politico, salvatore dei Dipendenti Pubblici, che cambierà le cose?                                          

Ci dispiace ma Noi non ci stiamo…


Il Movimento Nazionale dei Lavoratori delle Aree A e B Inps si impegna fin da ora a sostenere l’Area Unica qualora la Legge verrà modificata perché sia chiaro non siamo assolutamente contrari!!!


Noi vogliamo il bene dei dipendenti, nostri colleghi.


CHIEDIAMO PROPOSTE SERIE, NON CHIACCHIERE


VERBA VOLANT, SCRIPTA MANENT


Movimento Nazionale dei Lavoratori delle Aree A e B Inps

Dopo l'attacco della USB stiamo preparando la risposta...

18.05.2017 13:34

Dopo il nostro ultimo comunicato Contratto!!! Ci siamo...

La USB ha inviato a tutti i lavoratori un volantino della Sede di Vicenza che accusa il Movimento di non supportare l'Area unica.

Abbiamo ricevuto molte email di colleghi che vorrebbero delle risposte...

Per questo a breve uscirà il comunicato di risposta...


Il Movimento Nazionale dei Lavoratori delle Aree A e B Inps 


Contratto!!!! Ci siamo...

15.05.2017 07:59
Contratto!!!!  Ci siamo...                                                                                                                                                                      Appello ai Sindacati….. È ora di dimostrare quanto si conta!!!!

Roma, 15 maggio 2017

A quanto dichiarato dalla Ministra Madia, il contratto della P.A. è in dirittura d’arrivo. I due decreti che contengono le norme che riorganizzano la PA (licenziamenti disciplinari, stabilizzazione del precariato storico, superamento criteri di assegnazione dei premi di produttività…), hanno ottenuto i pareri favorevoli dalle commissioni parlamentari, dal Consiglio di Stato, dalla Ragioneria e acquisito l’intesa con le Regioni.

Quindi manca veramente poco affinchè tutto ciò si tramuti in Legge.

A questo punto, siamo qui a ricordare a tutte le OO.SS. che saranno impegnate al tavolo della  trattativa all’ARAN che è arrivato il momento di dimostrare a TUTTI i Lavoratori inquadrati nelle Aree A e B che il Sindacato c’è ed è disposto a fare di tutto per tutelare queste categorie di Lavoratori.

Ovviamente ci aspettiamo dalle OO.SS. che le proposte, condivise con il Movimento A e B, vengano accolte dal Governo senza problemi

  • Abolizione dell’area A;

  • Costituzione di due aree giuridiche, che per comodità chiameremo area B e area C;

  • Ampliamento delle posizioni economiche all’interno delle nuove aree (da B1 a B7 e da C1 a C7).

se così sarà dimostrerebbe a migliaia di Lavoratori, che hanno ormai smesso di credere al Sindacato, di rivedere le proprie posizioni e , perché no, sottoscrivere la tessera come segno di riconoscenza.

Questo darebbe un po’ di respiro sia ai dipendenti che alle Amministrazioni. Ci sarebbe anche una crescita professionale ed economica del dipendente, colmando anche il gap derivante dalla norma che oggi penalizza il lavoratore con meno titoli ed allo stesso tempo, paradossalmente, anche il dipendente con più titoli.

Attualmente:

  1. Un dipendente dell’area A o B, che da anni si trova a svolgere un servizio/mansione superiore senza poter vedere riconosciuta la sua posizione dall’Amministrazione, sia economica che giuridica, è costretto a percorrere la via giudiziale.

  2. Un dipendente, laureato all’interno dell’area A, con l’attuale norma contrattuale, non può partecipare ai concorsi interni per area C (requisito principe: possedere una laurea).

Dopo tanti anni i lavoratori A e B si aspettano

Equità, Rispetto e Dignità.

Il Movimento A e B invita tutti i Lavoratori, TUTTI, a supportare e vigilare i sindacati che si impegneranno all’ARAN affinché si raggiunga quel cambiamento che tutti si aspettano!!!!

Da questo CCNL potrebbe scaturire quel cambiamento epocale nella P.A.                                     

 

Movimento Nazionale dei Lavoratori delle Aree A e B Inps

Oggetti: 11 - 20 di 108
<< 1 | 2 | 3 | 4 | 5 >>