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Rinnovo contratti Pa, al via tavolo Governo-sindacati. Madia: chiudere entro ottobre
27 giugno 2017 - articolo Il sole 24
Prima riunione, dopo uno stop durato otto anni, del tavolo Governo-sindacati per la messa a punto dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego, convocato oggi a Roma presso l’Aran, l'Agenzia per la Rappresentanza negoziale delle Pa che segue il dossier per conto di palazzo Chigi. Via Facebook, dalla ministra Marianna Madia che ha “firmato” l'atto di indirizzo per il rinnovo dei contratti Pa 2016-2018 arriva l’auspicio di un confronto rapido, da concludere «entro i primi giorni di ottobre». Tre mesi quindi per portare a compimento i negoziati. Per Madia «siamo all'ultimo miglio di un percorso avviato nei mille giorni del Governo Renzi». Il rinnovo, spiega, «non ha solo un valore economico, che pure conta» ma «è anche un pezzo di un mosaico più grande: la riforma della Pa, che ora ha concluso la sua fase normativa».
Sindacati compatti: «Tempi stretti» per le trattative
L'ottimismo prevale anche sul fronte sindacale. Per il segretario generale Uil,
Carmelo Barbagallo, l'auspicio è di «arrivare rapidamente ai nuovi contratti»,
così come ka segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan, che si augura «tempi
più stretti possibili» in modo da «dare una risposta efficace» ai «circa 3,3
milioni di lavoratori aspettano il rinnovo del contratto». Da tempo,
sottolinea, «continuiamo a dire che la contrattazione è lo strumento principe.
Questo significa assicurare qualità dei servizi e dare risposte anche ai
bisogni dei lavoratori». Spera in tempi stretti anche la leader Cgil, Susanna
Camusso, che chiede anche al Governo di «confermare l'esistenza delle risorse
che oggi per una parte non sono ancora presenti». Per la Cgil si tratta infatti
di stabilizzare l'accordo sul rinnovo del 30 novembre 2016 e quanto previsto
dal Def, «nella consapevolezza che gli 85 euro andranno sui trattamenti
fondamentali, e che le nostre controparti condividano un sistema di relazioni
sindacali che ridia piena titolarità alla contrattazione».
Confronto sulle regole in attesa delle risorse
In attesa che la legge di bilancio stanzi l'ultima tranche di risorse
necessarie a finanziare il rinnovo (stimate in circa 1,2-1,3 miliardi di euro)
il confronto delle prossime settimane si concentrerà sulle regole. E tra i
primi punti in agenda ci sono le assenze per malattia: tra le ipotesi allo
studio, la possibilità di spacchettare la malattia in ore per le visite
specialistiche. Il cantiere del nuovo contratto toccherà anche il capitolo dei
permessi, rendendoli più flessibili così da venire incontro alle esigenze di Pa
e personale. Per coniugare flessibilità e lotta agli abusi si pensa ad esempio
alla programmazione delle assenze dovute alla legge 104. Il contratto dovrebbe
anche prevedere un sistema di incentivi e penalizzazioni per evitare alti tassi
di assenza. Una novità importante riguarda le modalità del confronto: la
trattativa si dividerà infatti su 4 tavoli (centrale, locale, sanità e
istruzione), semplificando il lavoro rispetto agli 11 settori del passato.
Aran: prioritario legare salario accessorio a obiettivi
Le priorità del confronto con i sindacati - dalla produttività alle sanzioni
disciplinari, passando per un nuovo modello dei relazioni sindacali - sono
state ribadite anche in una nota diffusa dall'Aran al termine della prima
riunione. Per il presidente dell'Agenzia, Sergio Gasparrini, i tavoli avviati
oggi dovranno «interpretare la domanda di innovazione della Pa, riuscendo a
legare il più possibile quote di salario accessorio ad obiettivi di
organizzazione che siano individuabili e riconoscibili come “miglioramenti
concreti”». Progressi sono attesi anche sui fronti welfare contrattuale e
previdenza complementare, «valorizzando il percorso già fatto nella
costituzione dei fondi pensione e le esperienze di welfare contrattuali già
sperimentate con successo in alcuni settori». La sfida, conclude Gasparrini, è
di trovare «soluzioni innovative che, pur scontando i vincoli in termini di
risorse utilizzabili, diano risposte» ai «problemi concreti di assistenza e
previdenza che interessano anche il mondo del lavoro pubblico».